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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum III,10
 
originale
 
[10] patere igitur rationem meam cum tua ratione contendere. Adfers haec omnia argumenta, cur dii sint, remque mea sententia minime dubiam argumentando dubiam facis; mandavi enim memoriae non numerum solum, sed etiam ordinem argumentorum tuorum. Primum fuit, cum caelum suspexissemus, statim nos intellegere esse aliquod numen, quo haec regantur. Ex hoc illud etiam: 'Aspice hoc sublime candens, quem invocant omnes Iovem'
 
traduzione
 
10. permetti dunque che le mie argomentazioni vengano a contrasto con le tue. Adduci tutte queste prove per dimostrare che gli d?i esistono e, intanto, col tuo argomentare rendi dubbia una verit? che, a mio parere, non lo ? affatto. Ricordo noti solo il numero ma anche la successione delle tue argomentazioni. La prima sarebbe che alla vista del firmamento subito comprendiamo che deve esistere una volont? suprema che governa i corpi celesti. Di qui anche la citazione del verso: ? Contempla quell'essere che in alto risplende, che tutti invocano col nome di Giove ?.
 

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